mercoledì 7 febbraio 2018

ALPINI, la gaffe di Baglioni

"Ofelè, fa' el to mesté", vale a dire "Pasticcere, fai il tuo mestiere" verrebbe da dire a Baglioni dopo l'infelice frase "Non faremo un raduno degli alpini" pronunciata nella conferenza stampa di presentazione del 68° Festival di Sanremo.
Non si scopre adesso che Baglioni sia un ottimo cantante, mi sarei aspettato che fosse un altrettanto ottimo oratore, ma l'incipit sugli Alpini non mi è piaciuto.
Adunata Alpini a L'Aquila - da internet
Le adunate degli Alpini sono qualcosa di grande a cui ci si prepara, dai singoli piccoli gruppi fino ai più alti vertici, con uno scrupolo, un'attenzione degna solo di applausi; così sarà, perfettamente organizzata, anche la 91a edizione che  si  celebrerà in maggio a Trento.
Due anni fa ho assistito all'89° Raduno tenutosi ad Asti, festosamente "assediata" da 500mila persone giunte da ogni parte d'Italia e dall'estero, almeno 100.000 (centomila) erano le Penne nere in sfilata: posso testimoniare che raramente un evento di tale portata è stato così ben organizzato e gestito.
Legittimo quindi che tutti i quadri dirigenti degli Alpini si siano risentiti, forse anche indignati, per la definizione alquanto infelice, se non offensiva, che Baglioni, in qualità di direttore artistico del festival sanremese, ha scelto per classificare il proprio evento.
Stamane ho incontrato il comandante Sebastiano Favero, presidente nazionale dell'A.N.A.; si aspetta,  come tutti gli Alpini (e non solo), le scuse da parte di Baglioni. 
il Presidente Sebastiano FAVERO, foto di Gianmaria Italia

Da parte mia debbo dire che le emozioni che suscita un raduno degli Alpini restano indelebilmente scolpite nell'animo di ogni Italiano che vi partecipa; auguro a Baglioni che il suo festival raccolga almeno il 30 per cento di quei sentimenti.

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