martedì 25 aprile 2017

ALITALIA, abbiamo già dato

6.816 lavoratori Alitalia, contro 3.206,  hanno risposto NO alla proposta di riassetto aziendale che prevedeva un esubero di 980 unità e la riduzione dei salari dell'8%
L'intento, che forse non avrebbe dato eternità alla compagnia, ma che avrebbe certo posto le maestranze in una posizione di forza nelle successive negoziazioni: "abbiamo accettato e ora mostrate le  carte". Invece c'è ora lo spauracchio che ci rimettano il posto 10mila dipendenti diretti e i 30mila dell'indotto
Nel referendum è dunque prevalso il rifiuto al piano e la compagnia verrà commissariata passando al Governo la matassa di lana caprina; facile supporre che la Etihad Airways si ritirerà cedendo la propria quota ad un'altra e, ancora più facile immaginare che, nel frattempo, i costi aziendali proseguiranno incrementando il passivo.
Qualcuno avrebbe affermato: "ci pensi lo Stato a recuperare il miliardo per salvare Alitalia".
Premesso che non basterebbe un miliardo di euro se non si interviene su vari punti di spesa e sul riassetto realistico della compagnia, è bene ricordare che lo Stato siamo noi, quell'ognuno di noi che nove anni fa aveva già messo mano al portafoglio (4 miliardi di euro) per mantenere in vita una balena spiaggiata mentre l'acqua andava definitivamente in bassa marea. Oltretutto, secondo i calcoli Mediobanca, dal 1974 al 2014 "la compagnia è costata agli italiani 7,4 miliardi di euro".
Non furono di insegnamento le chiusura della Sabena (2001) e l'anno dopo della Swissair, noi dovevamo difendere la trincea Alitalia, anche a sprezzo del denaro pubblico, ...il nostro.
A chi formula già provvedimenti per recuperare risorse attraverso prelievi dalle tasche degli Italiani la risposta è una sola: abbiamo già dato.
Ricordo a quei 6.816 che nessun provvedimento di aiuto venne riservato alle piccole imprese famigliari, nel commercio come nell'artigianato, che hanno dovuto chiudere; a loro lo Stato non ha pensato.
p.s. questo articolo è stato ripreso e pubblicato, su mia autorizzazione, da  www.teleinsubria.net 

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