lunedì 29 agosto 2016

Terremoto, le condoglianze del Lussemburgo


C'est avec une grande peine que je presente au nom du governement luxemburgeois et en mon nom personnel, nos plus sincères condoléances pour la tragédie humaine qui a endeuillé l'Italie. Mes sentiments et mes pensées sont avec les victimes, leurs familles et leurs proches. Je m'associe au deuil du peuple italien, je souhaite un bon rétablissement aux nombreux blessés.
Sono le condoglianze espresse qui in Lussemburgo da Xavier Bettel, il primo ministro del Granducato che, alla presenza dell'ambasciatore Stefano Maria Cacciaguerra Ranghieri, ha firmato il registro delle condoglianze disponibile anche oggi presso la cancelleria dell'Ambasciata d'Italia dove il Tricolore è a mezz'asta.
Il registro è stato firmato anche dal presidente della Camera dei deputati Mars Di Bartolomeo, fiero delle sue radici italiane.
Il gesto in questa dolorosa occasione ha, per i nostri connazionali, un valore particolare; va infatti ricordato che alla fine del 1800 i primi stranieri a raggiungere il Lussemburgo furono umbri e marchigiani, provenivano dunque da quelle regioni così dolorosamente colpite oggi dal terremoto. In un secolo e mezzo la comunità italiana si è fatta molto apprezzare: dai valenti instancabili minatori di ieri è oggi espressione di alta qualità nell'ambito della finanza, dell'economia e della ristorazione.
(foto dal sito dell'Ambasciata d'Italia)

domenica 28 agosto 2016

Terremoto: aiuti e le chiamate al 45500

Da varie emittenti si esorta ad aderire alla campagna solidale inviando un sms o telefonando al 45500.
Il risultato sembra alquanto confortante; tuttavia, dato che le trasmissioni RAI sono viste anche all'estero, non si precisa che "'l'iniziativa non è fruibile dall’estero ed è attiva esclusivamente dal territorio italiano.” (lo leggo nel sito dell'Ambasciata d'Italia in Lussemburgo).
Non sarebbe il caso di provvedere alla sua attivazione oppure indicare coordinate bancarie col medesimo fine?
E ora, dato che da decenni ogni litro di carburante è gravato da queste accise alquanto datate:
0,001 euro per la guerra di Abissinia del 1935;
0,007 euro per la crisi di Suez dal 1956;
0,005 euro per il disastro del Vajont del 1963;
0,005 euro per l’alluvione di Firenze del 1966;
0,005 euro per il terremoto del Belice del 1968;
0,051 euro per il terremoto del Friuli del 1976
mi sembra ovvio proporre il cumularle in un’unica destinazione: ricostruzione dal terremoto Italia Centrale 2016?
Per il resto, vista la solidarietà e gli aiuti economici annunciati da più parti (Unione Europea e altri) non sarò certo solo nel pretendere che non si ripetano ritardi o sperperi lungo percorsi burocratici; e se poi se ne scoprissero i responsabili è auspicabile un ideale ceffone da tutti gli italiani ...oltre, dove prevista, la galera.
Lo spirito che muove la commozione e le frasi ufficiali non sia di circostanza.

lunedì 22 agosto 2016

RIO: “ventotto medaglie, allora traguardo raggiunto”



Si dice che Malagò, il presidente del CONI, alla vigilia della partenza per le Olimpiadi abbia dichiarato che l’obiettivo era 25 medaglie, se non 26. Ne abbiamo conquistate 28 e allora è un successo. Non mi è dato sapere cosa avevano previsto in altri Paesi europei come Gran Bretagna (secondo dopo gli USA con 67), in Germania e Francia con 42…
Se anche lo Sport diventa un freddo budget qualcosa non mi è più chiaro perché sarebbe stato meglio dettagliare in quali discipline si era pronosticato il podio, essere cioè tra i primi tre al mondo. Qualcosa però è trapelato e definirsi soddisfatti vedendoci fuori dagli inni, anche solo dall’alzabandiera, sport sui quali ci davamo tra i medagliati non ci lusinga, mentre occorre dire grazie ai tiratori a cui va il merito, con 7 medaglie (4 ori e 3 argenti), di detenere il 25% della “quota azionaria” del nostro palmares; come non elogiare quindi Niccolò Campriani, Diana Bacosi e Gabriele Rossetti?.
Alla vigilia, al Coni avrebbero puntato sull’oro di Fabio Basile (judo) e sull’argento di Rachele Bruni e della coppia Nicolai e Lupo (beach volley)?
Tra una settimana tutti quegli sport che ci hanno fatto palpitare, che ci hanno emozionato vedendo salire il nostro Tricolore o, meglio ancora, ascoltare l’Inno di Mameli, passeranno nel dimenticatoio; i resoconti delle rispettive gare troveranno ospitalità in cronache televisive di tarda serata o tra poche decine di righe sui quotidiani sportivi. Quei medagliati di Rio faranno la coda come noi alla cassa del supermercato o allo sportello di un ufficio anagrafe e, sconosciuti come noi, affolleranno, bus e metropolitane. Quale azienda li eleggerà a testimonial del loro brand?
Onore dunque a questi eroi olimpici a cui dobbiamo palpitazioni e gioie durate qualche ora di questa estate  mentre un flirt nato sulla spiaggia durerà almeno quanto un’abbronzatura.

venerdì 12 agosto 2016

La bandiera europea di Elisa Di Francisca

Tutto il mondo ha potuto vedere la nostra Elisa Di Francisca che, medaglia d'argento nel fioretto individuale a Rio, ha sventolato la bandiera stellata dell'Unione Europea.
Un gesto che tantissimi, come me, hanno apprezzato, altri no ed è scoppiata una polemica che sconcerta se rileviamo che tra questi c'è anche qualche europarlamentare da noi stipendiato.
Non ci viene quotidianamente ripetuto il ritornello che siamo europei? L'Italia non fa parte dell'Europa?  Sui nostri edifici pubblici non esponiamo la bandiera azzurrostellata accanto al Tricolore? E allora, dove è il problema? Vogliamo forse mettere in dubbio che sul podio Elisa non si sia commossa nel vedere salire la bandiera italiana?
Sarà bene ricordare a qualcuno che siamo tra le sei nazioni fondatrici della CECA e del MEC.
Se poi aggiungiamo che la nostra Di Francisca ha lanciato l'appello dell'unità contro il terrorismo...
E allora smettiamola di cercare, inutilmente, il pelo nell'uovo pur di sollevare una sterile polemica, pur di essere sempre contrari, a prescindere.
Mi riempie d'orgoglio che l'abbia fatto un'Italiana; bene dunque ha fatto Elisa, e confido sia imitata da altri.

mercoledì 3 agosto 2016

MARCINELLE, sessant'anni fa

Alle 8:10 dell'8 agosto 1956, a Marcinelle poco a sud di Charleroi  (Belgio), si sprigionò un incendio in un pozzo nella miniera di carbone Bois du Cazier.
Si ritiene sia stato causato da un errore umano per il quale perirono 262 persone di dodici diverse nazionalità, soprattutto italiana (136 vittime) e belga (95).
Una tragedia agghiacciante; i minatori rimasero senza via di scampo, soffocati dalle esalazioni di gas. Le operazioni di salvataggio si protrassero fino al 23 agosto quando uno dei soccorritori, smorzando la più flebile speranza, esclamò in italiano: "Tutti cadaveri"
La tragedia portò a conoscenza dei più il tributo umano agli accordi italo-belgi sottoscritti nel 1946: l'Italia avrebbe inviato in Belgio, ogni settimana, 2000 uomini di età non superiore ai 35 anni; si era stimata una massa di 50mila lavoratori, ne partirono complessivamente 63.800
Il primo treno lasciò Milano la sera del 12 febbraio 1946 con destinazione Namur.
La tragedia di Marcinelle rivelò al mondo intero le difficili condizioni operative  e  di vita esaltando, purtroppo a prezzo di vite umane, il valore dei lavoratori italiani...ieri e oggi.