martedì 18 ottobre 2016

Gerusalemme, Unesco e la strana scelta dell'Italia

Che cosa sia il Muro del Pianto basti pensare che rappresenta il luogo della massima devozione degli ebrei di tutto il mondo; si richiama infatti al tempio fatto erigere da Re Salomone che fu distrutto dapprima  dai babilonesi ma ricostruito cinquant'anni dopo dagli ebrei. Tuttavia ci pensarono i romani (Tito 70 d.C.) a distruggerlo definitivamente lasciando in piedi solo la parte occidentale, quel muro che tutti conosciamo come il Muro del Pianto. A testimoniare quell'ultimo saccheggio c'è l'arco di Tito, nei pressi del Colosseo, dove un rilievo mostra la menorah portata a Roma come bottino di guerra.
Non si può non immaginare il Muro con davanti decine di ebrei in preghiera e che infilano un bigliettino tra le fessure delle grandi pietre; ci sono andati anche due famosissimi non ebrei: i pontefici Giovanni Paolo II (nel 2000) e Francesco (nel 2013).
Fa parte di quell'ampio complesso noto come il Monte del Tempio, chiamato anche Spianata delle moschee, che può definirsi patrimonio spirituale delle tre religioni monoteiste: cristiana, ebraica e islamica.
E' Storia e oggi tremila anni di Storia hanno dovuto fare i conti con la politica che sta de-ebraizzando Gerusalemme.
Il Comitato esecutivo dell'Unesco, infatti, ha approvato una improvvida risoluzione presentata da Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Palestinesi, Qatar e Sudan secondo la quale il Monte del Tempio e il Muro occidentale sono luoghi sacri solo per i musulmani. Un esito che rende ancora più complicato il non facile dialogo tra Israeliani e Palestinesi.
La votazione, tenutasi oggi a Parigi, ha visto 24 paesi favorevoli, 6 contrari (Estonia, Germania, Gran Bretagna, Lituania Olanda e USA) e 21 astenuti (tra cui l'Italia).
Sebbene nessun paese europeo abbia votato a favore è sconcertante la distinzione palesatasi all'interno dell'UE su un argomento di così grande importanza e, specificatamente, il mettere la testa sotto la sabbia della diplomazia italiana è deplorevole e dubito che sia stata un'autonoma scelta dell'ambasciatrice Vincenza Lomonaco: Palazzo Chigi o la Farnesina dovrebbero rendere conto. Oltretutto, se proprio non volevamo mostrarci pro Israele (non sia mai detto) potevamo almeno riflettere su una conseguenza inequivocabile: il voto a favore della risoluzione, assegnando la titolarità ai musulmani, esclude anche la tradizione cristiana, ...con buona pace di inchini e baciamani in Vaticano.  Adesso i nostri governanti dovrebbero pensarci due volte prima di varcare l'ingresso di S.Anna.


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