lunedì 12 settembre 2016

Tito Boeri e i vitalizi

Ho avuto occasione di conversare con Tito Boeri prima ancora che lo nominassero presidente dell'INPS e la positiva considerazione che ho tratto allora si conferma ogni giorno.
Egli, nell'intervista a Presadiretta, ha fatto un preciso riferimento ai vitalizi riservati a categorie di persone che hanno versato contributi largamente inferiori ai benefici che stanno godendo.
Come non dimenticare il ricorso contro ai tagli presentato l'anno scorso da decine di ex consiglieri regionali lombardi e friulani? E l'azione promossa nel gennaio scorso da ex deputati?
Non sbandierarono la difesa dei "diritti acquisiti" per opporsi alla legge Fornero, non difesero con uguale veemenza gli esodati.
Subito la segreteria di Palazzo Chigi ha alzato un muro in difesa dell'acquisito ponendo, fra i beneficiati, sia i politici che godono dei vitalizi che gli ex lavoratori che stanno meritatamente riposando dopo una vita di oltre 40 anni di lavoro e contributi. Eh no, un distinguo sarebbe doveroso.
Dato che politici e molti colleghi giornalisti non si sbilanciano in cifre chiedo al Presidente dell'INPS solo una precisazione, vale a dire che venga quantificata la cosiddetta "pensione d'oro": da che importo mensile o annuo si può definire tale? Certamente non si può mettere nello stesso "metallo" un riconoscimento annuo lordo di 80mila euro con chi ne percepisce la metà.
E si correggano senza titubanza tutti coloro che parlano di "assegno pensionistico" gli importi al lordo perché non è quello che incasso: quando faccio la spesa, pago imposte e tasse non accettano l'importo lordo ma solo quello che l'INPS mi bonifica e posso quindi spendere.

1 commento:

  1. concordo con quanto dici, ma ho la sensazione che sia una partita persa, i loro diritti sono acquisiti i nostri sono ......spese che non rientrano nella testa dei politici se non al momento di chiedere i voti, non è così che ci si comporta

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