domenica 9 agosto 2015

Parlamentari lasciano debito alla buvette della Camera

Quando l'ho appreso non mi pareva vero e così sono andato a cercare conferma su vari siti e pare proprio che sia così.
Trentaquattro deputati, qualcuno già ex, hanno lasciato un bel conto da pagare alla buvette di Montecitorio. Oltretutto la cifra ha dell'incredibile, andrebbe di 300 agli 800 euro per ogni soggetto per un totale di 20.000 euro di debito in caffè, cappuccini, tramezzini...
Si può solo auspicare che non glieli abbuonino.
Lascio ai miei lettori il riflettere sulla sacralità dell'istituzione mentre non nascondo che mi viene spontanea una domanda: ma che affidabilità mi può dare quel deputato della Repubblica se poi non ricorda neppure di pagare il suo debito al bar?

sabato 8 agosto 2015

Marcinelle: ricordo e onore

La cronaca ci informa che l'8 di agosto del 1959 in Belgio, esattamente nella miniera Bois du Cazier di Marcinelle, ci fu un'esplosione dove morirono 262 uomini, 136 erano Italiani.
Perché erano là? Avevano lasciato terre affamate della nostra penisola a seguito di accordi sottoscritti proprio dieci anno prima: il Belgio avrebbe fornito all'Italia 200 kg di carbone al giorno in cambio di ogni nostro emigrante.
E ne andarono su a migliaia.
Nei discorsi di circostanza non ho ravvisato alcun cenno all'onore che portavano i nostri emigranti con il loro onesto lavoro, un'altra grave mancanza di sensibilità verso quei  milioni di emigranti che, con la loro fatica, la loro capacità, portano onore all'Italia. E quei politici che dovrebbero, ma non sanno, amministrare il nostro Paese li ignorano perché non si rendono conto di pregevoli risorse che l'Italia ha perso e continua a perdere perché non li sa richiamare e, peggio ancora, non offre le risorse, le motivazioni per trattenerli.
Ed è soprattutto il grande popolo degli Emigranti italiani che ricorda con affetto e onore i connazionali che hanno lasciato le loro vite nelle miniere o nei cantieri.
A loro si associa un evento di portata straordinaria: il 1° Raduno degli Alpini d'Europa si terrà proprio a Marcinelle "Bois du Cazier" nei giorni 3-4 ottobre 2015.  Che dire? Grandi!

mercoledì 5 agosto 2015

Dai politici scottature d'agosto

Da Renzi in giù ci hanno detto e ridetto che il bilancio dello Stato non permette la totale restituzione del mancato adeguamento delle pensioni al costo della vita; questo malgrado l'esplicita sentenza della Corte Costituzionale. In altri termini, visto che l'esempio arriva da molto in alto, come non poterci sentire autorizzati ad interpretare tutte le sentenze della Consulta a nostra convenienza?
"No, i soldi non ci sono, salterebbe tutta la programmazione finanziaria", ribadiscono senza mezzi termini dal governo.
Sarà, ma ciò che la mano destra fa viene smentita dalla sinistra, due esempi:
- alla Camera salta il tetto per i commessi. La commissione giurisdizionale per il personale, composta da deputati, ha infatti accolto il ricorso presentato da molti dei diretti interessati contro la delibera che aveva fissato tetti agli stipendi dei dipendenti di Montecitorio.  E' bene sapere che il dipendente di più basso livello, l'operatore tecnico o il commesso, a fine carriera raggiungeva i 136mila euro lordi annui, dopo la delibera la cifra era scesa a 96mila. Con l'accoglimento del ricorso però si potrebbe verificare il "paradosso" che un documentarista a fine carriera potrà arrivare a guadagnare 237mila euro lordi annui. Se la decisione verrà confermata si ridurrebbero drasticamente i risparmi sui costi della Camera, dai 60 milioni in quattro anni si scenderebbe a 13 milioni di euro. (da La Repubblica)
- sempre a Monte Citorio la presidente Boldrini non mette all'odg la discussione e il voto per la sopprezizone dei vitalizi parlamentari anche in corso di erogazione.
Ma come, per LORO i soldi ci sono mentre per i pensionati, invece, se ne riservano sempre meno?
Poi i soliti "opinion maker" ci propinano in ogni sede che dilaga l'antiopolitica. No, avete capito male, dilaga l'ANTI POLITICI



sabato 1 agosto 2015

La Grande Guerra: quei dimenticati di 101 anni fa


Al'indomani della dichiarazione di guerra da parte dell'Impero austro ungarico al Regno di Serbia i titoli dei giornali furono abbastanza simili salvo L'Avanti: "Verso un nuovo macello di popoli", scrisse e macello fu.
Molti articoli riportano oggi che, dopo avere invaso Lussemburgo e Belgio, l'avanzata tedesca venne fermata  in Francia, sulla Marna; sfugge però la "Battaglia delle frontiere" combattuta dal 14 al 24 agosto 1914 e che trovò epilogo in una vasta area della Lorena, a ovest di Arlon. Se ne parla poco perché si tradusse, così come le battaglie di Charleroi e Morhange, in una disfatta per i Francesi.
Fu particolarmente cruenta e interessò i paesi di Ethe, Virton, Neufchateau, Intigny e soprattutto Rossignol dove, nella sola giornata del 22 agosto, i Francesi persero 27mila uomini, un numero superiore ai caduti nell'intera Guerra d'Algeria (1954-1962).
Un vero e proprio massacro, una tragedia che non ebbe uguali nella storia di Francia!


Ho raggiunto quelle località, ho visto quelle campagne, quei campi di grano e li ho immaginati mentre venivano attraversati da decine di migliaia di uomini nelle loro vistose divise (giubbotto blu e pantaloni rossi) che, sotto il sole d'agosto e con un'umidità soffocante, erano costretti a marce forzate per raggiungere le linee nemiche, per molti di loro sarebbe stato il battesimo del fuoco. Mi sono addentrato nella foresta di Chiny che seppe celare le truppe tedesche pronte a respingere qualsiasi attacco; truppe che, spesso, si erano lasciate alle spalle crudeli rappresaglie e ingiustificate esecuzioni di civili*. Mi si è stretto il cuore nel pensare come i soldati francesi, appartenenti al 2° e 3° Reggimento della 3a Divisione Fanteria Coloniale comandata dal generale Raffenel, erano state mandate allo sbaraglio. Erano detti "Marsouins"; secondo i dettati del generale Joseph Joffre dovevano attaccare alla baionetta,  talvolta senza l'appoggio dell'artiglieria e così la corsa allo scoperto era solo verso la morte.
Ho anche visitato quei cimiteri dove migliaia di croci "celebrano" con un Mort pour la France uomini che, forse, la Francia l'avevano vista, per la prima volta, solo in quei giorni.

* ad Aarschot, Arlon, Seilles, Tamines, Dinant, Louvain, Ethe, Melen, Soumagne.

(Foto di Gianmaria Italia © proprietà riservata. Ho autorizzato la riproduzione di testo e foto a http://www.brianzanews.it/)