giovedì 5 dicembre 2013

IVA confermato il flop e diminuiscono i consumi

Cosa affermavo nel mio post del 30 settembre?
L'erario incassa meno dalle imposte indirette, lo riconosce il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni.
"Nei primi dieci mesi del 2013 risulta in flessione del 3,9% Meno negli scambi del mercato interno e meno dalle importazioni", lo riporta oggi Repubblica.it; altre trsti segnalazioni arrivano da Qui Como.it
Il passaggio dal 21 al 22% non ha migliorato le nostre finanze; in un momento di recessione devi incoraggiare i consumi perchè, come ho dichiarato una decina di giorni fa durante un convegno, il negozio è l'anello terminale di una catena economica che parte dalla produzione; passiamo con disinteresse davanti alla saracinesca chiusa di un negozio aperto fino al giorno prima mentre piangiamo e chiamiamo giornalisti e telecamere se una fabbrica chiude i cancelli.
Questo è il peccato originale che ha indotto politici incompetenti ad aumentare l'iva (che doveva invece tornare al 20%, al pari del Regno Unito mentre in Germania è del 19%). Una dimostrazione ce la dà il Lussemburgo, la nazione col più alto tenore di vita nell'UE dove la spesa quotidiana (per non parlare della benzina che è la più economica in tutta l'area) costa tanto quanto (se non di meno) dell'Italia: è infatti solo del 15%
L'iva incide anche sulle prestazioni professionali, i pedaggi (in Francia è il 20% mentre in Italia è ora del 22%)
Siccome abbiamo dei sedicenti esperti che decidono delle nostre tasche ecco aumentare di un punto l'iva scoraggiando spese ed investimenti che, invece, con un'aliquota ridotta sarebbero stati affrontati, sostenuti.
I nostri VERI Esperti prendono le valigie e vanno all'estero a portare qualità, quelli che ci restano sono strapagati dalla politica e  affamano il Paese.

mercoledì 4 dicembre 2013

Manifestazione a tutela del MADE IN ITALY

Sono a fianco delle migliaia di allevatori e coltivatori italiani che in queste ore stanno protestando al Brennero. Non manifestano solo per i loro prodotti ma per tutta la produzione italiana che viene danneggiata dalla concorrenza che, sotto vari sinonimi e fantasiose denominazioni,  viene commercializzata in Italia.
Non si tratta solo di formaggi e salumi, ma anche di calzature e abbigliamento che, dietro un generico "Italian style", celano la produzione in paesi lontani, quando non lontanissimi, dall'Italia. Oltre al danno economico per le nostre aziende c'è anche quello di immagine perchè quei prodotti stranieri non hanno le stesse caratteristiche dei veri "made in Italy".
Non si parli solo della protesta, dunque, ma delle importanti ragioni che vuole esprimere. Bene dunque che tra loro ci sia anche il nostro ministro De Girolamo: solidarietà e uno stimolo all'azione dei nostri (strapagati) europarlamentari

martedì 26 novembre 2013

PENSIONI, un boomerang per Matteo Renzi?

Quanto ha annunciato stasera in tv* Davide Serra (finanziere e sostenitore di Matteo Renzi) ha raggelato: vuole tagliare tutte le pensioni retributive. Premesso che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni va precisato che Serra è un intraprendente finanziere, da 18 anni vive a Londra e forse non gli è stato però detto che tali pensioni le stanno percependo padri di famiglia che hanno raggiunto la meta agognata dopo una onesta vita di lavoro. Grazie a questo "stipendio" hanno permesso la crescita, lo studio dei figli; molti stanno anche aiutandoli nella  spesa quotidiana di fronte ad un arduo approccio al posto di lavoro.
Come ho detto la sera di lunedi 25 a Cesare Damiano si tratta di pensioni che permettono una vita dignitosa. 
Ma come si fa a tagliare le pensioni se la gente riduce anche i consumi primari?
Ce lo rivela L'ISTAT **: la spesa media mensile di una famiglia italiana nel 2012 è stata di € 2419,27 , vale a dire -2,8% rispetto al 2011. Ad essere ancora più precisi l'Istat ci dice che nel solo Nord Ovest l'anno scorso la spesa è stata di € 2732,99  Mi domando quindi come si possa dichiarare che siano “d’oro” pensioni lorde di 3000-3500 euro mensili (pari  a circa 2400 netti); per cui, come ha dichiarato Gianni Cuperlo, “la ripresa non passa attraverso il taglio di pensioni da 3000 euro lordi”.
Ricordare i dati Istat lo conferma.
Se si tagliano le  pensioni di ex lavoratori li si esclude ancor più dalla società, quella società economica che hanno contribuito a costruire; sarebbe ferirli mortalmente.

Come pensionato chiedo a chi ci amministra solo una sensibile attenzione, rispettosa per il nostro vissuto, per il contributo che abbiamo dato allo sviluppo, all’economia dell’Italia. Se si percepiscono pensioni decenti sono quelle che permettono di vivere dignitosamentedi fare girare l'economia quotidiana, di non dipendere dall’aiuto dei figli o dalla pietà pubblica.
Una frase ricorrente, secondo me insinuata a regola d'arte, che gli attuali lavoratori stanno mantenendo i pensionati. Niente di più errato ed calunnioso!
Errato perchè si devono ben distinguere tutti gli "assegni assistenziali" che sborsa l'INPS a soggetti che non hanno mai versato contributi; calunnioso perchè chi ha chiuso la propria attività dopo 40 anni di lavoro/contibuti la pensione se l'è guadagnata grazie ai versamenti detratti dalla propria busta paga e dai contributi del datore di lavoro. Questi non erano "doni di Natale", ma facevano parte del costo del prestatore d'opera. L'INPS, a seguito di questo contratto, ha tesaurizzato tutto il denaro e l'ha fatto fruttare. Legittimo che, trasformandosi in pensionato, il lavoratore se li goda, tra l'altro non gli vengono liquidati tutti insieme come sarebbe possibile in un contratto di previdenza integratova, ma mese per mese. E i politici che nulla cedono dei propri benefici vogliono metterci mano?

Alla prova dei fatti, l'annuncio del Dott Davide Serra non credo che possa portare nuovi favori al Sindaco di Firenze al quale, dopo che nel suo blog ha scritto "...continuo a pensare che sia più equo chiedere un contributo a chi ha avuto di più..." faccio presente che probabilmente è male informato: gli ex dipendenti privati (a differenza di quelli pubblici, in divisa e non) sono andati in pensione con la media degli ultimi 5, 8 anche 10 anni di stipendio. Un invito: "Dichiari da che cifra intende tagliare perchè tra gli ex lavoratori non ci sono pensioni d'oro. Signor Sindaco,nel voler rottamare tutto non butti via diavolo e acquasanta!"
Sebbene io non abbia mai votato la Sinistra alle Primarie dell'8 dicembre sosterrò Gianni Cuperlo che, in tema di pensioni, sembra essere alquanto distante dai propositi di Matteo Renzi

* Davide Serra è il fondatore di Algebris Investments; ospite di Lilli Gruber - Otto e Mezzo/La7
** non è superfluo sottolineare che allora era presidente dell'ISTAT l'attuale ministro del lavoro Enrico Giovannini. 

C'E' UNA STRISCIANTE CAMPAGNA DI CONTRAPPOSIZIONE TRA LAVORATORI E PENSIONATI. ATTENZIONE: intervenire negativamente sulle pensioni può risultare di grave turbativa; a RENZI e a tutti coloro che ne  auspicano il taglio ricordo cosa è successo giusto due anni fa in GRECIA. 

lunedì 25 novembre 2013

PENSIONI D'ORO, D'ARGENTO e poi?

CARLO COTTARELLI  ha recentemente dichiarato (copio da Corriere.it) che non vede la necessità di tagliare e risparmiare ovunque ma che dobbiamo guardare a tutte le realtà senza assumere che ce ne sia qualcuna senza sprechi da eliminare".
Se è chiaro per lui, che è stato nominato commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica,  perchè devo avere dei dubbi?
Qualcuno però si affaccia l'ho dopo aver appreso che non metterà mano nella Sanità perchè il rispettivo ministro l'ha già tranquillizzato: "Ghe pensì mi, la revisione va fatta all'interno del mio dicastero". Figuriamoci. E chi si permette? Appenana bussano alle porte ministeriali trovano dei muri. 
Così allora è meglio dirottare le attenzioni sui pensionati, su chi non ha un ministro che ti fa le barricate. Cottarelli riconosce che l'Italia ha fatto un'ottima riforma, che pochi paesi sono riusciti a farla. Però aggiunge che occorrerà mettere mano alle pensioni d'oro e d'argento.
Fino a ieri le varie inchieste ci avevano rivelato di fortunatissimi connazionali  che, anche grazie ad accumuli incresciosi, intascavano decine di miglia di euro al mese (spesso denaro pubblico): le pensioni d'oro. Facendo una certa equazione a che cifra si collocherebbero le pensioni "d'argento"? Diecimila, ottomila, cinquemila mensili? Il Commissario non ce lo rivela ma, come ho scritto in un altro post, un giornalista definì "d'oro" quelle da 3000 lorde mensili (in realtà 2972, 58 pari a sei volte la minima). Forse era vittima di uno svarione da vento a forza 9
Carlo Cottarelli è un tecnico e, visto che ci stiamo ancora leccando le ferite per i provvedimenti dell'ultimo governo di tecnici, non posso che rivolgere al Commissario per la spending review un cortese invito: per favore, non faccia come un ministro piemontese del presidente Monti rimasto celebre per gli sciagurati provvedimenti adottati. Ricadrebbero sulle spalle di chi non ha pingui onorari, ma pensioni per arrivare senza affanni alla fine del mese e quindi sull'economia di ogni giorno. RISPETTIAMOLI Grazie

mercoledì 13 novembre 2013

E ora è colpa dei PENSIONATI?

E adesso vuoi vedere che il nostro disavanzo economico è tutta colpa dei pensionati?
Ma per favore!
Non sapendo più dove parare, quali alchimie inventare (e sbagliare) per raggranellare soldi, i nostri politici al governo stanno mettendo mano alle pensioni "di sopravvivenza", vale a dire quelle da 2mila euro nette che permettono un minimo di giro della spesa quotidiana e che certamente non esportano capitali in propri conti esteri.
L'abbiamo sentito anche ieri sera a Ballarò (Rai3) dove Roberto Speranza (Pd) ha tentato di ribattere con un fraseggio buropolitichese ad una proposta chiara e netta di Giorgia Meloni. Che aveva detto l'esponente di Fratelli d'Italia? "Si intervenga sulle pensioni dieci volte superiori alla minima, ecc..." e chiedeva l'impegno pubblico dei due rappresentanti dei principali partiti al governo: Pd e Pdl (Paolo Romani) presenti con lei alla trasmissione.
Che si siano creati dei pensionati dopo solo quindici anni di contributi è cosa vera, assodata e deprecata; riconducibile comunque a vent'anni fa. Oggi i politici (lasciando immacolati tutti i propri benefici) hanno invece l'ardire di prendersela con "assegni" frutto di reali versamenti sotto regole "normalizzate e disciplinate". Il sistema retributivo è cessato vent'anni fa e comunque il calcolo era sulla media degli ultimi 10 (dieci) anni di stipendio, per cui nessun datore di lavoro ha fatto il mecenate. Pertanto:  GIU' LE MANI DALLE PENSIONI DEI LAVORATORI !
Perchè non ricordiamo il duplice disastro del provvedimento dell'allora ministro Fornero (approvato dagli stessi politici che continuano a governare)? Rivediamo il danno: 
innalzare l'età pensionabile, oltre a creare gli esodati, ha precluso l'accesso al mondo del lavoro dei giovani e, da pochi mesi, per tappare i buchi della "riforma" ecco bloccata l'indicizzazione delle pensioni appena decenti.
Cos'altro serve per non definirla, come Cacciari, "una sciagura"?
Un paio di giorni fa, a L'Aria che tira (La7), il filosofo Massimo Cacciari ha esplicitamente dichiarato : "Occorre rottamare la riforma Fornero, una sciagura".
Servono commenti?
Se poi, contemporaneamente, ci si appella a leggi, leggine e presunti elementi di incostituzionalità per non mettere  mano alla forbice della quotidiana e disdicevole spesa pubblica, allora il cittadino-senza-tessere ha ben più di una ragione per arrabbiarsi.
I politici, forti della loro carica, si permettono di tacciare di qualunquismo chi li porta a ragionare su elementi reali, concreti. Le argomentazioni che adducono per dare un senso alle loro azioni sono invece un nonsense da bocciatura senza appello. Per chi ha ancora dei dubbi questa si chiama autorità, non autorevolezza.
Concludo con una considerazione: si parla tanto di privatizzazioni.
Ma è una materia che capiscono quei politici che nella loro vita non hanno mai timbrato un cartellino? Si sono mai guadagnati la pagnotta lavorando per l'economia diretta? Ai pochi che restano da questa selezione rivolgo un appello: ricordate ai vostri colleghi che quando l'azione di un dirigente non risponde ai programmi aziendali deve rendere conto al consiglio d'amministrazione. Facciamo un'equazione: i politici, dato che sono pagati dal denaro pubblico, sono dei "dipendenti" dei contribuenti. Il problema è uno solo: che nel cda dell'azienda Italia ci sono e sempre loro che si fanno spallucce dei nostri guai. Sebbene  dispongano di una percentuale, chiamiamola "azionaria", al di sotto del 50%, governano (dire "amministrano" sarebbe benevolenza).
Ecco, fin quando non ci sarà una piena presa di coscienza il Paese reale sarà sempre più lontano dai politici che, tutelati dalle proprie leggi, continuano a detenere il potere gestendolo come vediamo.
Al punto in cui siamo, constatato che le vere "pensioni d'oro", a parere della Consulta, sono intoccabili perchè invece si sta intervenendo su quelle ...di latta? Sarà il caso che questo popolo di pensionati si unisca in un'azione comune di tutela: se oggi toccano i loro assegni nulla impedisce di pensare che la soglia di intervento scenda a livelli inferiori. 
Concludo con una constatazione e un auspicio: oggi, su un quotidiano nazionale, ho letto che un giornalista definiva "d'oro" pensioni da 3.000 euro lorde. Ho subito scritto a quel giornale esprimendo tutto il mio risentimento. Dato però che la distorsione è diffusa, lancio una richiesta: PER FAVORE, TOGLIETE LA PENNA DI MANO AGLI INCOMPETENTI, grazie.




martedì 5 novembre 2013

SUCCESSO ITALOAMERICANO NEGLI STATI UNITI



La rivista Primato dello scorso luglio pubblicò un mio articolo dal titolo "Gli Italiani dimenticati", mi riferivo ai nostri Emigranti. Vi si può anche leggere:
"Talvolta la cronaca si occupa, e giustamente esalta, qualche nostro connazionale quando emerge per una scoperta scientifica, un'opera artistica o la conquista di un premio che lo porta sul podio mondiale; si dimentica però il valore di quei 4milioni di Italiani che, col loro quotidiano lavoro, tengono alto l'onore del nostro paese nel mondo." 
Il successo di Bill de Blasio, eletto ieri sindaco di New York, è stato ripreso dalla nostra informazione mettendo bene in risalto il suo essere "italoamericano". Infatti i suoi nonni materni erano beneventani, di Sant'Agata dei Goti.
Un altro italoamericano, Chris Christie di mamma siciliana, è stato rieletto governatore del New Jersey.
Esulto anch'io per loro e per il riflesso positivo che questo avrà sulla comunità dei nostri connazionali in America.
Ecco,  bisogna sempre arrivare sui gradini più alti del podio per fare parlare dei valore dei nostri connazionali all'estero?


martedì 29 ottobre 2013

PENSIONI: ma lorde o nette? Omissioni volute?

Nelle ultime settimane l'argomento PENSIONI trova sempre più ospitalità nei talk show e, purtroppo, nei provvedimenti governativi. Il comune denominatore è: "sono onerose, non commisurate ai reali versamenti".
Intanto, come ho già ricordato nel mio post dell'8 ottobre (I benefattori dello Stato) sono state sterilizzate le pensioni sei volte sopra il minimo mensile che è € 495 lordi; vale a dire non beneficeranno della rivalutazione conseguente all' aumentato costo della vita. (Bel colpo del ministro Enrico Giovannini che invece, quand'era presidente dell'Istat, non fu in grado di stabilire quanto guadagnavano i nostri europarlamentari!)
Questa cifra, tuttavia, molti commentatori non  la conoscono e così sentiamo e leggiamo "pensioni sopra i 3mila euro". 
Sbagliato: sono 2.972,58 euro lordi  (e il netto è pari a 2mila) che un giornalista definì assurdamente "d'oro" (ma uno lì vicino che glielo contestasse non c'era?). 
Si sia chiari ed epliciti una volta per tutte: da che importo una pensione è definibile d'oro?
Se, per taluni, lo sono quelle da 3000 lorde allora quelle da oltre 90mila le definiamo di diamante flawless?
Non facciamoci ridere dalla nostra stessa coscienza!
Tornando alla sterilizzazione delle pensioni di latta ecco  che una moltiplicazione la sappiamo fare tutti ecco che non raggiungiamo tale importo (€ 481 x 6 = 2886) sempre LORDI, pari a circa 2000 netti: sono i pensionati che fanno la spesa facendo girare l'economia, che aiutano i figli,  però qualcuno impone  loro restrizioni. I dati più recenti sul calo dei consumi dicono che la spesa mensile per famiglia risulta pari a 2.078 euro, altro che pensione d'oro!!! Certo, è facile prendersela con i pensionati: non possono scioperare, ribellarsi (stiamo però attenti perchè in Grecia erano in prima linea nelle proteste).
Ho appena ascoltato su La7 un giornalista e un economista (consulente di Renzi) parlare della necessità di ridimensionare le pensioni derivate da versamenti retributivi e di "un contributo di solidarietà"  dovuto da parte di chi ha pensioni superiori a (quanto? non è detto e qui mi insospettisco). Prima l'economista ha detto  3.500 euro poi si è corretto in 5.000 (si deve essere ricordato che il suo politico di riferimento aveva affermato in pubblico che bisognava tagliare le pensioni oltre i 5mila). Comunque non è stato detto se lordi o netti. La vaghezza regna sovrana. Domandiamoci se è reticenza o incompetenza.
Allora  un po' di chiarezza è dovuta, evitiamo omissioni:
1) si sente dire "pensione di ENNE euro..."; attenzione che parlano sempre di importo lordo mentre il pensionato percepisce il netto (quello con cui fa la spesa, paga luce, gas, affitto, imposte, tasse, ecc...);
2) la differenza tra lordo e netto va all'erario, in addizionali irpef, quindi lo stato già si tiene un bel gruzzolo: che pretende ancora?
3) vogliono fare un aritmetico conto tra contributi versati e pensioni erogate? Bene, comincino dalle casse dell'INPS che ha tesaurizzato e fatto fruttare per sè i nostri contributi. Adesso li restituisca, "come da contratto". 
4) a partire dala Riforma Dini (legge 335/1995) che aveva introdotto il metodo contributivo, si è avviato un costante innalzamento dell'età per accedere alla pensione (ne farò un esempio più avanti) quindi, purtroppo, molti contribuenti non arrivano a percepire la pensione perchè passano a miglior vita (e magari non c'è neppure la reversibilità). Domando: chi se li intasca quei soldi che spettavano al poveretto? Perchè non se ne tiene conto?
5) Contributi figurativi. Se ne parla proprio poco ma sono una zavorra che pesa nel bilancio generale: chi ha versato per loro? E che dire del decreto "salva Italia" voluto da Monti che portò all'INPS i disavanzi dell'INPDAP? Bel "salvataggio"!E i prepensionamenti susseguitisi negli anni? Olivetti, Ferrovie dello Stato, Alitalia e altre aziende da quali casse (leggasi pure tasche) sono stati attinti i denari per i loro dipendenti? Pagano sempre gli altri.
Per favore, si parli con cognizione di causa evitando (forse volute) omissioni.

Ecco l'esempio di cui accennavo poc'anzi: stabilito che bisogna, comunque, avere versato contributi per 20 anni, dal 1° gennaio 2014 l'età minima per le lavoratrici dipendenti il poter avere l'assegno di vecchiaia salirà da 62 anni e 3 mesi a 63 anni e 9 mesi. Lunga vita!
Per la cronaca: sono andato in pensione dopo 45 anni di lavoro e contributi reali.

lunedì 28 ottobre 2013

a Italia il Premio FABRIZIO LEVATI

Giunto alla XV edizione questo premio, creato da Sante Zaza nel 1999, è a carattere nazionale; quest'anno ha voluto premiare anche me, "alla carriera", e ne sono molto fiero. La commissione, coordinata dallo stesso Sante Zaza, presieduta dalla vedova di Fabrizio, Natalina Ceraso Levati, e con la supervisione del presidente nazionale Claudio Barbaro, ha espresso questa motivazione:

“Manager, giornalista, uomo di sport: Gianmaria Italia inizia la sua variegata carriera nel C.N.S.Fiamma e prosegue nell’ASI dove contribuisce fortemente alla crescita, soprattutto nel Settore Calcio. Italia si è sempre dimostrato una persona rispettosa, istituzionalmente preparata, fedele all’ASI (nonostante non abbia sempre ricevuto il giusto riconoscimento). Nel corso di questi anni si è rivelato un pensatore brillante e indipendente, a volte controcorrente, ma sempre capace di offrire al nostro Ente un punto di vista originale e costruttivo. A lui il nostro ringraziamento e il meritato Premio Levati alla carriera.”
La Prof Natalina Ceraso Levati consegna a Gianmaria Italia il Premio intitolato a suo marito Fabrizio; sotto l'applauso dell'assemblea all'annuncio della proclamazione



Il premio mi è stato consegnato da Natalina Ceraso Levati la mattina di domenica 27 ottobre a Rimini (ringrazio per le foto mia figlia Donatella)

lunedì 21 ottobre 2013

COMINCIAMO DAL TRICOLORE

E' una campagna rivolta alle istituzioni locali e nazionali perché recuperino il rispetto (non solo formale) per il nostro Tricolore.   
Claudio Barbaro
"Si provveda alla sostituzione delle bandiere sporche o lacere esposte fuori dai nostri edifici pubblici, simbolo di un'Italia che ha perso l'orgoglio di sè e che non potrà essere ricostruita se non partendo dai fondamentali"; lo afferma CLAUDIO BARBARO, il promotore di questa iniziativa. Cinquantotto anni, romano, laureato in giurisprudenza, è da sempre impegnato nel mondo dello sport; quindi ha una chiara consapevolezza di cosa vogliano dire l'Italia e la sua bandiera. Barbaro ha al suo attivo una legislatura, la XVI, da deputato, ma è anche conosciuto ed apprezzato quale presidente nazionale di Alleanza Sportiva Italiana (ora Associazioni Sportive e Sociali Italiane) che ha costituito con un gruppo di amici nell'aprile del 1994. 
Secondo qualche giornale, "Volontari del Tricolore" è un movimento che nasce a destra ma, a parere mio, dato che la bandiera rappresenta tutti gli Italiani, non dovrebbe collocarsi in alcuna area e, tantomeno, in un partito, dovrebbe essere un riferimento, un punto d'orgoglio per tutti e tutti l'abbiano a cuore.
Il Tricolore sorretto dai Bersaglieri a Milano 16 maggio 2010 (©)
In decine di migliaia sventoliamo la bandiera solo in occasione di manifestazioni sportive quale segno di appartenenza; certo non vogliamo che questo simbolo sia sporco o lacerato, sarebbe un pessimo distintivo. Si abbia la massima cura di quella che abbiamo in casa e ricordiamoci di esporla alla finestra non solo per festeggiare un successo della Nazionale; consideriamolo il simbolo della nostra Storia, quella che ci appartiene ben più di una passione sportiva. Un esempio ce lo danno i nostri Emigranti: in ognuna delle loro case, all'estero, è presente la bandiera italiana, un affettuoso tributo alle radici che noi, standocene in Patria, talvolta non cogliamo.
Si può aderire alla campagna "Cominciamo dal Tricolore" andando alla ricerca di bandiere lacere o sporche, scattiamo almeno 2 foto e inviamole, precisando dove le abbiamo viste,  a   volontaritricolore@asinazionale.it 
Sarà, oltre che un contributo alla denuncia, anche un modo per avvicinarci di più alla Bandiera, la nostra.


GIANMARIA ITALIA SOSTIENE LA CAMPAGNA DI SOLIDARIETA' PER MASSIMILIANO LATORRE  E  SALVATORE GIRONE , MARO' DEL REGGIMENTO SAN MARCO DETENUTI IN INDIA


foto © proprietà riservata di Gianmaria Italia 



martedì 8 ottobre 2013

I BENEFATTORI DELLO STATO ...loro malgrado

Mentre cala il potere d'acquisto ecco che il ministro Enrico Giannini, non potendo modificare le "malefatte" dell'allora ministro Elsa Fornero e votate da più parti, ha dichiarato che si trova costretto a congelare anche per il 2014 le pensioni superiori a 3mila euro LORDI  mensili, quindi poco più di 2mila netti. Si tratta di circa 800.000 pensionati; la famosa CLASSE MEDIA che, spesso, si trova ad aiutare i figli disoccupati o con stipendi da fame. Un quotidiano ha titolato oggi la notizia definendole MAXI PENSIONI dimenticando o ignorando che non sono conseguenti a maxi emolumenti, ma il risultato di puntuali versamenti pensionistici di gente che ha lavoraro per una quarantina d'anni (io per 45 e non certo contributi figurativi). 
Matteo Renzi, ospite di Porta a Porta, affermò. "Dobbiamo bloccare le pensioni superiori ai 3.500 euro netti mensili". Per coerenza ci si aspetta che tutti i parlamentari renziani si oppongano a questo proposito dei ministro Giannini (ma non solo loro).  
Di fronte all'abusato appellativo "Servitori dlelo Stato" abbiamo invece la realtà dei BENEFATTORI DELLO STATO (...loro malgrado).

martedì 1 ottobre 2013

INCOMPETENTI AL VERTICE

La sera di lunedi 30 settembre Report (Rai3) ha mandato in onda un'inchiesta, "Al posto giusto", firmata da Bernardo Iovene.
Il  servizio ha messo in piazza lo sconcertante repertorio di incompetenze al vertice dello Stato, persino nelle file del Governo, mentre ci sono migliaia di giovani che mettono nella valigia la loro laurea, qualche anno di proficua esperienza e tante legittime speranze e partono. 
E credete poi che tornino?
Andrei fuori tema se parlassi della crescente migrazione di nostri giovani (4.341.156 sono ormai gli iscritti all'AIRE), ma ricordare quanto rispose Vittorio Buttafava, allora direttore di Oggi, al genitore di un ragazzo che andava benissimo a scuola, uno davvero promettente; l'uomo chiedeva al giornalista: "Siamo molto fieri di lui, ma che mestiere gli possiamo far fare per non sprecarlo?"
Buttafava gli rispose: "Il politico. Fategli fare politica, abbiamo bisogno di politici preparati, capaci".
Era circa quarant'anni fa e pare che non sia cambiato molto se non che al potere politico non interessino i nostri giovani capaci, li lasciano partire senza degnare loro di un minimo interesse. Noi diventiamo genitori di emigranti mentre l'Italia perde delle buone risorse.
Se fossi uni di questi giovani direi: "La politica ci deve meritare".